Joe Bastianich conquista il Bancarella A Pontremoli la premiazione
In attesa di Masterchef, Joe Bastianich si allena al successo vincendo la decima edizione del Premio Bancarella della Cucina con il libro «Giuseppino» (Utet), che racconta la sua biografia. A farlo volare al primo posto del podio è stato il voto di 70 librai e di 10 esperti di gastronomia. Gli altri titoli in gara erano «Il genio del gusto» di Alessandro Marzo Magno (Garzanti), «Mangiato bene?» di Roberta Schira (Salani), «Storia della cucina italiana» di Alberto Capatti (Guido Tommasi), « XXL, 50 piatti che hanno allargato la mia vita» di Paolo Marchi (Mondadori), «Unti e bisunti« di Chef Rubio (Sperling & Kupfer). La star del talent culinario in arrivo a dicembre su Sky, però non c’era al Teatro della Rosa, dove si è svolta ieri pomeriggio la cerimonia di proclamazione. A ritirare il premio è stata la giornalista coautrice Sara Porro. Nel libro si scopre un Joe Bastianich inedito che racconta la sua storia di italo americano a disagio a New York dove la sua famiglia era emigrata, fino al lungo viaggio di ritorno in Italia, dove però scoppia un grande amore. Altri protagonisti del libro, la nonna Erminia che gli ha affibbiato il nomignolo Giuseppino e la madre Lidia prima di lui imprenditrice di successo e star televisiva negli Usa. «Un racconto strepitoso – ha commentato l’enogastronomo vicentino Alfredo Pelle che ha presentato i libri in finale assieme alla giornalista di Sky TG24 Letizia Leviti –. Narra la vicenda vera e anche divertente di un restaurant man di successo». Il bello della golosità, al tempo dell’Expo dove cresce l’albero della vita, è il Bancarella della Cucina. Vetrina preziosa di libri che raccontano l’odissea del palato con ambizioni bestseller seguendo le tracce dei cuochi che ogni giorno servono in tavola le emozioni. A tavola è sempre una questione di gola, lo testimoniano gli altri libri selezionati per la finale del premio che raccontano un affascinante viaggio nei sapori. Alessandro Marzo Magno (arrivato secondo) nel suo «Il genio del gusto» ripercorre le storie di innovazione e coraggio in cucina, ma il suo saggio si legge come un romanzo con le forchette in copertina. Si diverte a demolire i luoghi comuni nella cultura della tavola. Mentre lo storico Alberto Capatti, già direttore dei mensili «La Gola» e «Slow» traccia l’evoluzione del gusto, le trasformazioni delle abitudini alimentari, a partire dagli anni Ottanta nel segno dell’ amarcord: eravamo come mangiavamo. Tra le manifestazione collaterali è stato presentato il libro «Il diabete al tempo del cibo» a cura di Emanuela Baio (Angeli) dal professor Giuseppe Benelli con l’intervento di Gianni Minoli. Introdotto dallo scrittore Graziano Pozzetto molto affollato è stato il convegno sul tema «Il maiale nella tradizione italiana».